iw1ehl - ARI VERCELLI

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IW1EHL - Giorgio



LA RADIO: UNA PASSIONE, MOLTI RICORDI E TANTI AMICI

La radio mi ha affascinato fin da quando ero bambino (sono nato  nel 1952): mi piaceva ascoltare i radio-romanzi e dare un volto e un  corpo alle voci; mi incantavano i rumori (le porte che si aprivano e si  chiudevano, le carrozze e i cavalli che percorrevano le strade, i tuoni e  gli scrosci della pioggia …), mi divertivano i quiz serali dell’eterno  Mike, sponsorizzati da un bagno schiuma e i programmi della domenica  mattina (soprattutto Gran Varietà). Ascoltavo con la radio di casa «CGE  modello Gioiello», una radio a valvole con i tasti per selezionare le  frequenze e ovviamente la sintonia analogica (ma questo termine l’ho  appreso molti anni dopo).



Ricordo, inoltre, che in quegli anni lessi un articolo pubblicato su  “Selezione dal Reader's Digest” dedicato a chi, negli Stati Uniti,  aveva l’hobby di costruirsi la radio ricetrasmittente e di collegare  altri appassionati sparsi nel mondo. Mi rimase impresso questo  particolare: gli appassionati si definivano “Old Mike. (Penso che quello  sia stato il momento preciso in cui venni contagiato dalla passione).  La radio, più che la televisione, ha accompagnato la mia adolescenza,  facendo da colonna sonora il sabato pomeriggio, quando preparavo le  tavole da disegno per la settimana successiva, ascoltando le mitiche  trasmissioni “Bandiera Gialla” sulle frequenze RAI e “Radio due –  quattro” sulle frequenze svizzere di Radio Monte Ceneri. E cosa dire di  Lellio Luttazzi e della sua “Hit Parade”, appuntamento fisso del venerdì  dopo pranzo e di “Alto Gradimento” con lo “Scarpantibus”?

Le  tempeste ormonali da un lato e la passione per la moto dall’altro,  occuparono la mia adolescenza fino ai 18 anni e di conseguenza  l’interesse per la radio passò in secondo piano, anche se il virus  continuava a covare… Finché un sabato sera (siamo nel 1971) l’amico  Andrea portò un “aggeggio” nero, dotato di antenna telescopica e ci  disse che era… una radio ricetrasmittente. L’interesse degli altri amici  della compagnia per l’oggetto durò non più di 30 secondi, mentre il mio  fu grande. I sabati successivi, dopo aver accompagnato a casa le  rispettive ragazze (tassativamente entro le 23,30) ci ritrovavamo al  solito angolo e con quella radio ci capitava di ascoltare qualche voce  (una volta addirittura da Varese) e di tanto in tanto anche di  trasmettere e avere risposta … Insomma, senza saperlo, ero entrato nel  mondo CB! Non ho mai saputo che tipo di radio fosse e che potenza avesse  (anche se, in seguito, ho ipotizzato fosse un RTX TOKAI , 2 Ch - 2 W.).



L’interesse, ormai diventato passione, mi fece scoprire in edicola  una rivista intitola “CQ elettronica” al cui interno, tra le molte  rubriche il cui contenuto mi era del tutto oscuro, vi erano le  pubblicità di case costruttrici di ricetrasmittenti e gli indirizzi di  chi le vendeva … E tanto feci e tanto dissi (il figlio unico sa come  muovere le corde del cuore e … del borsellino, soprattutto dei nonni...)  che in quel dicembre del 1971 andai a Milano, in via Bronzetti da  Marcucci e comprai il mio primo “baracchino”: Lafayette DC - 5W - 3  canali. Si trattava di una pesante “mattonella”, alimentata a 18 Volt.  (Quante pile ho consumato, prima dell’acquisto dell’alimentatore della  ditta CEI! )Trascorsi quelle vacanze di Natale con il baracchino in mano  e quando collegai il mio amico Andrea (sigla RA2 ), tra i mille  disturbi dovute alle intermittenze delle luci natalizie, toccai il cielo  con un dito: per la cronaca la mia “sigla” da quel momento fu G2. Il  mondo dei 27 MHz mi mise in contatto e mi fece conoscere tante persone:  INNOMINATO (Sergio), SAMANTHA (Paola), GUFO NERO (Gianni nonché I1OOK),  ecc… ma soprattutto due CB che divennero, molti anni dopo, Fraterni  Amici: Danilo (sigla CHARLIE) e OSCAR con il quale, durante le prime ore  del pomeriggio, facevo piacevoli chiacchierate. Oltre 20 anni dopo, ho  scoperto che era Osvaldo (IW1ELE). “La 27” inoltre, mi fece scoprire che  la radio poteva essere uno strumento indispensabile in caso di  emergenza (agli inizi degli anni ’70 non si parlava ancora di Protezione  Civile) … Ma questa è un’altra storia!

Durante gli anni ’70 ai  testi di Freud, Piaget, From, si alternarono altri interessi e passioni  sociali e la radio tornò in secondo piano, anche se il “baracchino” era  sempre presente, nella mia camera, spento ma presente … (Il baracchino  era un TRINIDAD SBE , ancora in mio possesso, naturalmente funzionante).


Un giorno di  febbraio (accompagnato dalle lacrime materne, come capita ad ogni figlio  unico) partii per vestire la Divisa e servire l’Amata Patria …  nell’Arma del Genio Trasmissioni. (Successivamente ho rivestito la  Divisa altre 5 volte, ma anche questa è un’altra storia)

Assolto l’obbligo del Servizio Militare e assolte anche tutte le  formalità proprie di quella età (il posto di lavoro fisso, il matrimonio  con la fidanzatina conosciuta a scuola …) si risvegliò l’interesse per  la radio.



Lasciai i 27 MHz (ormai monopolio di camionisti e preadolescenti) e  scoprii il fantastico mondo del radio-ascolto grazie all’amico Danilo.  Acquistai un ricevitore KENWOOD QR 666 (ancora oggi funzionante e ben  conservato). Iniziai ad ascoltare, per impratichirmi, le emittenti in  lingua italiana, inviai i primi rapporti di ascolto, finché un giorno  giunse la prima conferma: la qsl di Radio Tirana che mi esortava … a  mantenere in alto lo spirito rivoluzionario!


Era il 1980.

Gli anni passarono, i ricevitori si alternarono (tutti conservati  gelosamente: dal Kenwood R1000 al JRC 525 acquistato dal famoso ing.  Zamagni – I2GAH ); le QSL, le bandierine e gli adesivi formarono una  piccola collezione.



Nel 1991 o giù di lì, durante una mia disordinata parentesi di vita  in quel di Vercelli, conobbi, (purtroppo per lui) Marco (oggi IZ1ANZ)  definito da tutti un mago del radio ascolto e dell’informatica, nonché  segretario nazionale del CORAD (Coordinamento del radioascolto) e  Roberto (oggi IZ2AEW). A Palestro incontrai Giovanni, con il quale per  alcuni anni ho dato vita al periodico destinato al radio ascolto “RADIO  ITALIA”, in Lomellina il maestro Zella (costruttore di ricevitori,  antenne attive insuperabili e autore di libri dedicati al radio ascolto)  ed a Novara ritrovai Osvaldo (quell'Oscar delle chiacchierate  pomeridiane: a insaputa reciproca, eravamo diventati vicini di casa). Un  giorno Marco propose di conseguire la patente di radioamatore: Osvaldo,  Roberto ed io accettammo con entusiasmo la proposta e nel 1993, dopo  mesi di “intenso studio, grande impegno e straordinaria abnegazione”,  abbiamo conseguito la patente (allora definita speciale … soprattutto  per me che, inspiegabilmente, riuscii nell’intento). Marco e Roberto  proseguirono arrivando alla patente ordinaria, Osvaldo si fermò nel  mezzo ed io non mi mossi neppure, ma nell’agosto del 2005 tutto si  uniformò … 'A livella’ direbbe Totò! Ed oggi! Il destino ha voluto che  mi riunissi a quegli amici sotto un tetto e un’antenna comune e la  passione è rimasta la stessa nonostante gli anni siano passati… ma solo  per gli altri…

Prima dei saluti finali una serie di ringraziamenti più che dovuti.
A  Paola, la mia paziente compagna di vita, che mi ha permesso di occupare  i suoi spazi vitali con radio e computer e che ogni volta è inorridita  dalla mia improbabile pronuncia di un improbabile inglese, durante i qso  estivi.
A Tino (IW1DAG) amico di lunga data, complice e fornitore ufficiale di radio.
A  Guglielmo, il primo radioamatore della storia! Se avesse saputo che un  giorno anch’io sarei diventato radioamatore, avrebbe inventato qualche  altra cosa…

Ciao a tutti cari “Old Maike” – Giorgio IW1EHL


Stazione Radio (Shack) Icom IC-7400 e IC-910


in Camper con lo Yaesu FT-817


le antenne sul Camper HB9CV (50/V/U) e HF da mobile Outback 1899


foto di Gruppo con Amici della Sezione
ARI Sezione di Vercelli - P.za C. Battisti, 9 13100 Vercelli
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