Lucedio - ARI VERCELLI

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LA RADIO E L’ABBAZIA
IQ1BD – ARI VERCELLI - Cronaca di un’attivazione


Prendendo a prestito la frase dal  mondo sportivo, possiamo dire che “di misura, ma è stato superato …”,  il traguardo dei 100 collegamenti richiesti per rendere valida  l’attivazione dell’Abbazia di Lucedio o più precisamente di Santa Maria  di Lucedio, in quel di Trino Vercellese. (Referenza Diploma Abbazie  Italiane PM0614). Prima di proseguire, alcuni cenni storici.


Abbazia di Lucedio
LA STORIA
L'Abbazia di Lucedio (foto 1),  eretta come struttura fortificata dedicata a Santa Maria, fu fondata nel  1123 ad opera di alcuni Monaci Cistercensi provenienti dal monastero di  La Ferté a Chalon-sur-Saône (Borgogna). Il nome Lucedio (già conosciuto  nel 900 d.C.) deriva dal termine latino ”Lucus – bosco sacro”.

Principato di Lucedio
I Cistercensi, infatti,  bonificarono i terreni paludosi e ricoperti da incolte boscaglie, donati  dal Marchese Ranieri I di Monferrato e introdussero attorno al 1400,  per primi in Italia, la coltivazione del riso, da quel momento elemento  di fondamentale importanza per l’economia agricola del vercellese e dei  territori circostanti. I Monaci abitarono a Lucedio fino al 1784, quando  l'Abbazia fu secolarizzata da Papa Pio VI e ceduta prima all’Ordine dei  SS. Maurizio e Lazzaro, quindi a Vittorio Emanuele Duca D'Aosta.
Divenuta una fiorente area  agricola, Lucedio ospitava all’inizio del 1800, circa 242 famiglie ed  era organizzata in modo moderno e razionale: possedeva un magazzino di  ricambi per gli attrezzi agricoli, una farmacia e un emporio.

Lucedio le due Chiese
Nel 1807, durante l’occupazione  napoleonica, fu di proprietà del Principe Borghese, Governatore Generale  del Piemonte. Dal1822 al 1861, Lucedio fu di proprietà del Marchese  Gozani di San Giorgio; dal 1861 al 1937 del Marchese De Ferrari, Duca di  Galliera, a cui fu concesso anche il titolo di Principe di Lucedio  (foto 2). Dal 1937, l'intero complesso fu acquistato dal Conte Cavalli  d'Olivola, padre dell'attuale proprietaria, Contessa Rosetta Clara  Cavalli d'Olivola Salvadori di Wiesenhoff. Dell'antico monastero medievale,  eretto nel XII secolo e ampliato nei secoli XIII e XIV, sono arrivati ai  nostri giorni il campanile dalla caratteristica e inconsueta pianta  ottagonale, che a sua volta poggia su una pre-esistente base quadrata in  stile gotico lombardo, il chiostro, l’aula capitolare della metà del  XIII secolo e il refettorio, caratterizzato da slanciate volte a vela.
(Fonte: www.abbaziadilucedio.it - www.principatodilucedio.it - www.welovemercuri.com)

L’ATTIVAZIONE
Perché “attivare” l’Abbazia di  Lucedio? Da un lato il fascino indiscusso che il complesso del  Principato di Lucedio esercita, con queste due chiese (l’ Abbazia e la  cosiddetta “Chiesa del popolo”) che emergono tra le risaie nel cuore del  Piemonte agricolo, dall’altro la vicinanza a Vercelli, quindi la  possibilità di raggiungere facilmente e in breve tempo la località  scelta. L’attivazione, facilitata anche dalla disponibilità di due  camper che hanno permesso di superare molti problemi logistici, ha  rappresentato un’ulteriore esperienza per la nostra Sezione, dopo le  attività “fuori sede”, realizzate a Palestro nel 2009 e nel mese di  maggio di quest’anno.



LA CRONACA
L’appuntamento è per sabato  pomeriggio all’ingresso del “Principato di Lucedio” (complesso che  ospita l’Abbazia di Lucedio, la “Chiesa del Popolo” e l’Azienda  agricola) (foto 4). Nel prato antistante posizioniano i due camper,  montiamo i dipoli (foto 5) e l’antenna direttiva per le VHF, apriamo i  tavolini, piazziano le radio ma … ecco che improvvisamente, si  concretizza uno dei molti assiomi previsti dalla "Legge di Murphy":  «Tutto va male contemporaneamente».

Va male - Fase 1 -  Si presenta il proprietario che, con fare compito e garbato (è pur  sempre di sangue nobile e di alto lignaggio), ci prega di lasciare il  prato, perché quella sera sarebbe stato il parcheggio di alcuni bus di  visitatori del complesso e dell’acclusa azienda agricola. In cambio  avremmo avuto a nostra disposizione l’ampio e comodo parcheggio  riservato alle auto, lungo il muro di cinta. Facciamo buon viso …. e  iniziamo, quindi, a smontare dipoli e antenne, a ritirare radio, tavoli e  verande. Ma …
Va male - Fase 2 - Dal cielo,  diventato carico di nubi nere, inizia a cadere una pioggia intensa e  violenta che trasforma il nostro trasferimento (alcune centinaia di  metri) in una affannosa e precipitosa corsa. Per circa un’ora rimaniamo  chiusi nei camper, mentre dipoli, antenne, tavoli e sedie rimangono  sotto l’acqua. (Il meteo prevedeva piogge intermittenti nel corso della  tarda serata e della notte, non violenti nubifragi durante il  pomeriggio).

Esauritosi il temporale,  rimontiamo le antenne, riapriamo le verande dei camper, asciughiamo  tavoli e sedie e finalmente intorno alle 18.00 (ora locale), allestito  il campo base, iniziamo a trasmettere.

Nel frattempo, sostituitasi al  temporale, inizia a cadere una pioggia intermittente ci accompagnerà  durante tutta la serata, la notte e il mattino di domenica. La nostra  attività radiantistica, comunque, prosegue interrotta solo da una ricca e  abbondante grigliata e intorno alla mezzanotte (sempre ora locale), con  43 collegamenti all’attivo, tanta umidità nelle ossa e un po’ di  stanchezza, facciamo QRT.

Allestimento della stazione radio
Domenica mattina alle 7.30 (ore  locale) riprendiamo l’attività, con la brutta sorpresa che il dipolo sui  10, 15, 20 m. non ne vuole sapere di risuonare: si scoprirà che la  pioggia insistente è penetrata in una bobina di carico non perfettamente  sigillata. Non ci perdiamo d’animo, aiutati anche dalle brioches  fresche che Gian Mario - I1SDS è andato a comprare in paese.

campo Base
Stendiamo una antenna filare  modello IW2EN, ma soprattutto giochiamo il jolly: l’antenna modello  “Canna da pesca” portata da Alfonso - IZ1DGG, che risuona perfettamente  sui 14 metri senza l’utilizzo di accordatore. L’antenna è realizzata  interamente con materiale da recupero: cavi elettrici diversi (nel  colore e nella sezione) che utilizzano come supporto una canna da pesca  in fibra “made in China”, privata di alcune sezioni. È “agganciata” al  porta moto di uno dei camper, mentre i radiali sono fissati ad un  tombino e ad alcuni picchetti piantati nel terreno. Esteticamente … non è  il massimo … ma quanto ad efficienza, un vero portento!

La “macchina da guerra”  costituita dal trinomio IZ1DGG, RADIO, ANTENNA CANNA DA PESCA alle ore  13.00 locali ci fa superare i 100 QSO, permettendoci di raggiungere  l’obbiettivo dell’attivazione. La spaghettata finale diventa la  degna conclusione della nostra avventura e  alle 15.30, raccolto il  materiale, ripartiamo verso Vercelli … accompagnati da un tiepido sole  spuntato, nel frattempo, tra le nuvole.

ATTIVATORI
I1SDS – Gian Mario, IK1PHD – Gianpiero, IZ1DGG – Alfonso, IW1EHL – Giorgio; IW1GIA – Carlo

COLLEGAMENTI EFFETTUATI
Abbiamo collegato 106 stazioni,  prevalentemente in 7 MHz e 14 MHz e “lavorato” 31 countries. A tutti i  nominativi collegati sarà inviata la QSL realizzata per l’occasione.


 
Riportiamo, per dovere di cronaca  e “affinità elettive”, i collegamenti effettuati con altri Radio Club e  con stazioni con nominativo speciale.
HB9JAM – Stazione scout attivata presso Tenero (Canton Ticino) in occasione del 54°Jamboree (raduno scout)
YR30DP – Stazione con nominativo  speciale, attivata a Bucarest in occasione del 30° anniversario del volo  del cosmonauta rumeno Dumitru Prunariu
HB10K – Stazione del Radio Club di Neuschâtel attiva in occasione dei 1000 anni di fondazione della città
IQ3VE – Stazione della Sezione  ARI Venezia, attiva dall’Isola della Certosa (laguna di Venezia) in  occasione della manifestazione “isole in rete”
IQ6SE – Stazione della Sezione ARI Senigallia in occasione del 60° anniversario della costituzione della sezione
US4IYM – Stazione del Radio Club ucraino di Dobropillya
UA2F – Stazione del Contest Club di Kaliningrad, enclave russa in territorio Lituano e Polacco

DETTAGLI TECNICI
Ricetrasmettitori utilizzati
Yaesu FT 857D – Yaesu FT 897D – Kenwood TS 570D
Accordatore
LDG Z-11PRO-II

Antenne utilizzate
Dipolo 10-15-20 m. (Eco antenne) e  Dipolo 40-80 m. (Eco antenne) disposti a V invertita – Firewire 6÷160  m. (produzione IW2EN) – Antenna “canna da pesca” per i 20 m. (By IZ1DGG)  – Direttiva 144 MHz.
ARI Sezione di Vercelli - P.za C. Battisti, 9 13100 Vercelli
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